A Palazzo Reale di Milano apre la mostra “Giotto e l’Italia”
Fino al 10 gennaio al palazzo Reale di Milano apre i battenti la mostra «Giotto e l’Italia», allestita in prossimità degli affreschi andati perduti del genio toscano. Riunite per la prima volta 13 opere, tra cui figurano i lavori giovanili (la «Maestà della Vergine da Borgo San Lorenzo»), quelli che testimoniano l’attività padovana («Dio Padre in trono» dalla cappella degli Scrovegni) e infine la maturità fiorentina (con il polittico Stefaneschi).
Vedute di Francia nella Villa dei Capolavori. Renoir Monet Cézanne Matisse De Staël
Renoir, Monet, Cézanne, Matisse, De Staël, pittori celeberrimi che fecero della Costa Azzurra la patria d’elezione artistica, si incontrano nelle sale della pittura francese presso la Fondazione Magnani Rocca. Dal Musée d’Orsay di Parigi, grazie a un rapporto di collaborazione con la Magnani Rocca, arriva per la prima volta in Italia l’opera di Renoir La Seine à Champrosay: è l’occasione per un inedito percorso sulla figura di Luigi Magnani appassionato collezionista, tra i tanti interessi, anche di pittura di paesaggio. Lo splendido dipinto, realizzato en plein air nel 1876, viene esposto in un rinnovato allestimento fio al 13 settembre a Traversetolo in provincia di Parma, al primo piano della Villa dei Capolavori insieme a Falaises à Pourville di Monet, Paysage de Cagnes e Les Poissons di Renoir, della collezione permanente della Fondazione Magnani Rocca. Nella stessa sala il pubblico può ammirare anche due opere di Matisse, tra cui Odalisque sur la terrasse, mai esposta in precedenza e restaurata per l’occasione, dove il fascino per l’Oriente viene unito all’incanto dei colori della Costa Azzurra. Il percorso prosegue con cinque acquerelli e un olio su tela di Cézanne – fra i quali due splendidi paesaggi della Provenza – tra le pochissime opere del maestro francese conservate nel nostro Paese.
Il cibo in scena: Banchetti e cuccagne a Napoli in età moderna
Tra gli elementi costitutivi della festa il cibo ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale. Se per la nobiltà venivano predisposti sontuosi banchetti e rinfreschi nelle sale di Palazzo Reale e nelle dimore aristocratiche della città, per il popolo si allestivano cuccagne sempre più elaborate, progettate dagli architetti, costruzioni effimere che alternavano cibi veri con cibi finti per saziare con l’immaginazione la fame della gente, provocando spesso incidenti tra la folla che le assaltava per saccheggiarle. Attraverso le raccolte della Biblioteca Nazionale di Napoli sarà possibile, fino al 15 settembre, seguire un percorso bibliografico ed iconografico che alterna la raffigurazione dei banchetti a quella delle cuccagne con rare testimonianze manoscritte e a stampa che abbracciano il periodo che va dal viceregno spagnolo al regno dei Borboni (secoli XVI-XVIII).