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Weekend 24-25 febbraio 2018

Al Museo delle Alpi del Forte di Bard ad Aosta dal 3 febbraio al 17 giugno 2018: “Luci del Nord. Impressionismo in Normandia”

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70 opere provenienti dall’Association Peindre en Normandie di Caen, dal Museo del Belvedere di Vienna, dal Musée Marmottan di Parigi e dal Musée Eugène Boudin di Honfleur, gli autori di questi capolavori sono Monet, Renoir, Bonnard, Boudin, Corot, Courbet, Daubigny, Delacroix, Dufy, Gericault.
La mostra vuole raccontare la nascita, a partire dai primi decenni dell’Ottocento, dell’Impressionismo. La Normandia qui ritratta ha esercitato una irresistibile forza di attrazione tra gli artisti del XIX secolo, dove potevano dipingere immersi nella natura.
Orario: da martedì a venerdì 10.00 – 18.00. Sabato, domenica e festivi 10.00 – 19.00. Lunedì chiuso ad eccezione del 30 aprile 2018. La biglietteria chiude 45 minuti prima.

Sapori del territorio: “Valle d’Aosta Fromadzo Dop” – Il Fromadzo è prodotto con latte di vacca delle razze Valdostana Pezzata Rossa e Valdostana Pezzata Nera, a volte è aggiunta una piccola percentuale di latte di capra. Ha un sapore caratteristico fragrante e semi dolce se fresco, e leggermente sapido e quasi piccante se stagionato. Può essere aromatizzato con bacche di ginepro, semi di cumino o di finocchio selvatico. Il peso può variare da 1 a 7 chili e la stagionatura da 2 a 14 mesi. La materia grassa presente può essere da un minimo del meno del 20% a un massimo del 35%. Ha una forma cilindrica con facce piane o leggermente convesse del diametro di 15-25 cm, lo scalzo, diritto o leggermente convesso, è di 5-20 cm. La crosta è dura, ruvida, dal colore paglierino tendente al grigio, con la stagionatura assume sfumature rossastre. Pasta compatta, abbastanza dura, di colore bianco o paglierino. L’occhiatura è distribuita in modo uniforme in dimensioni fini medie. Con la stagionatura la pasta può diventare friabile.
Abbinamenti: si può usare nelle minestre e nelle zuppe o accompagnato a marmellate di frutti di bosco. Si degusta con un vino rosso valdostano.
 

Dal 19 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018 al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti a Firenze: “Tracce. Dialoghi ad arte nel Museo della Moda e del Costume”

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Una mostra che mette in evidenza le corrispondenze tra le creazioni di stilisti-artisti e artisti-couturiers attivi dagli anni Trenta del Ventesimo secolo fino ai giorni nostri. 107 opere tra abiti, accessori, dipinti e sculture, il tutto arricchito da un percorso virtuale e da giochi di specchi.
Possiamo ammirare il vivacissimo completo di Irene Galitzine del 1962, il gilet e la marsina di Comme de Garçons, “Le Gorgoni” di Domenico Trentacoste, un abito da sera disegnato da Gianfranco Ferrè per Dior nel 1992 e “Fiori” di Sergio Scatizzi.
Orario: 8.15 – 18.50.

Sapori del territorio: “Bianco di Pitigliano Doc – Dalle uve dei vitigni Trebbiano toscano (50-80%), Greco e/o Malvasia bianca toscana e/o Verdello (massimo 20%) e dai vitigni Grechetto, Chardonnay, Sauvignon, Pinot bianco e Riesling italico da soli (massimo 15%) o congiuntamente (massimo 30%), ed eventualmente da altri vitigni a bacca bianca della zona (massimo 10%). Colore paglierino con riflessi verdolini, odore delicato, sapore asciutto, vivace, neutro, con fondo leggermente amarognolo, di medio corpo, morbido. Gradazione minima: 11°.
Abbinamenti: molluschi e crostacei, torta con acciughe, sformato di carciofi.
 

A Matera presso il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata – Palazzo Lanfranchi dal 22 dicembre 2017 al 22 marzo 2018: “La ricerca delle meraviglie”

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18 opere dell’artista spagnolo Felipe C. Risco tra cui i “Flores”, la creazione più recente di questo artista, che ha preso spunto dalle stampe botaniche del ‘700 in particolare dalle opere dello zoologo Ernst Haeckel.
I lavori di questo pittore tra visioni, realtà parallele, fantasticherie e invenzioni, subiscono il fascino anche dalle opere dell’illustratore M. P.Verneuil, dai maestri giapponesi e dall’illustrazione contemporanea.
Orario: 9.00 – 20.00.

Sapori del territorio: “Pane di Matera Igp” – Il prodotto si ottiene mediante l’antico processo di produzione che prevede l’utilizzo di lievito madre, semola di grano duro, sale e acqua.
In commercio si trovano 2 tipi di pezzatura: la pagnotta da 1 kg e quella da 2 kg di cui la prima si conserva fino a 7 gg mentre la seconda fino a 9 gg. Ci sono varie forme disponibili tutte molto attorcigliate e irregolari come dei cornetti più o meno grandi che si sviluppano più in altezza che in larghezza, la crosta deve avere uno spessore di almeno 3 mm ed è di colore bruno scuro per via della cottura nel forno a legna, la mollica di colore giallo paglierino ha un’umidità che non deve superare il 33% e una porosità con pori del diametro variabile dai 2 ai 60 mm, in bocca è croccante e morbido allo stesso tempo e ha sentori di erba e di fieno con una nota fruttata finale, si caratterizza per l’alta digeribilità.
Deve essere conservato in luogo asciutto e avvolto in un telo di lino in modo da mantenerne intatta la fragranza fino al momento del consumo. Si può abbinare con i salumi locali e con i formaggi. Ottimo nella tradizionale feddarauss (bruschetta) con pomodoro, olio e origano. Molto utilizzato anche nelle zuppe di verdure sia calde che fredde, come la tipica cialledda coll, una minestra calda a base di pane, acqua e cipolle o pomodori, con l’aggiunta di verdure locali a piacere. La cialledda fredda, invece, si prepara ugualmente con il pane raffermo, bagnato e condito con pomodoro, olio e origano.