Recentemente si è chiuso in primo grado un processo presso il Tribunale di Napoli che riguardava, tra l’altro, l’accusa di maltrattamenti e macellazioni clandestine di equini, come si può evincere dall’articolo allegato a questa pagina.
Si tratta nella fattispecie di un caso con tutta evidenza fuori dalla legalità, in un’area del Paese molto problematica e a forte infiltrazione malavitosa.
In tale articolo veniva anche evidenziato che quelle carni sarebbero potute finire sulla tavola e nel piatto di consumatori inconsapevoli. Tale notizia ha avuto ampia eco mediatica, contribuendo a confondere e destabilizzare i cittadini.
“A questo proposito, dice Mario Rossoni, Presidente Gruppo Italiano Carni Equine, occorre ribadire che certamente chi compera carne fuori dai circuiti commerciali ufficiali si espone a rischi, solo la filiera ufficiale della carne equina è da considerarsi sicura e garantisce il consumatore che la carne commercializzata ha superato rigorosi controlli di salubrità e qualità. Non bisogna consentire ed accettare che le attività illecite e ingiustificabili di pochi malviventi mettano in discussione il lavoro serio ed onesto dei dettaglianti di carne, che sono tanti operatori per bene.”
“Gli allevamenti regolari sono identificati singolarmente su tutto il territorio nazionale, e sono sottoposti ai controlli sistematici da parte del personale dei Servizi Veterinari delle ASL, aggiunge il Dr. Dido Valvassori, Veterinario Asl del Piemonte. Gli animali vengono controllati fin dalla loro nascita, o dalla loro introduzione dall’estero, vengono identificati individualmente con l’inserimento di un microchip elettronico sottocute, aggiunge il Dr. Valvassori, e tutte le movimentazioni e passaggi di proprietà sono monitorati e registrati in una apposita banca dati gestita da ben due Ministeri, quello della Salute e quello dell’Agricoltura. Le sanzioni previste per chi sgarra sono pesantissime.”
C’è da considerare inoltre, dice Rossoni, che “sono attivati seri controlli sulla provenienza dei mangimi e dei foraggi utilizzati, e ci sono controlli ancor più pressanti sui farmaci eventualmente utilizzati. Ogni eventuale trattamento deve essere registrato accuratamente e devono essere osservati con rigore i tempi di sospensione (cioè il periodo che deve intercorrere tra la somministrazione del farmaco e la possibilità di macellare l’animale). Tutte le fasi della macellazione, conclude Rossoni, sono eseguite in presenza di veterinari che garantiscono la correttezza delle procedure, dal trasporto degli animali alla bollatura finale delle carni. I macellai del Gruppo Italiano Carni Equine, ad esempio, si sono dotati di un codice deontologico interno con il quale garantiscono completa tracciabilità dei loro prodotti, dalla stalla al piatto.”
Dal canto suo il Presidente Assomacellai Angelotti ci tiene a ribadire che “Il consumatore che si rivolge alla filiera ufficiale della carne equina non corre alcun rischio, e sa anche che gli animali, nella loro vita in allevamento, non hanno subito né violenze né trattamenti illeciti. Occorre incoraggiare l’acquisto consapevole, e rifiutare la carne proposta a prezzi troppo bassi ed al di fuori dei circuiti commerciali ufficiali.”
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