Ieri, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si è tenuta la consultazione delle Associazioni d’Impresa e delle Reti di Scuole, per delineare, in maniera innovativa, i profili di uscita e i risultati di apprendimento, correlati, secondo le disposizioni del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 61, in materia di revisione dei percorsi dell’Istruzione Professionale e del conseguente Decreto Ministeriale da emanare ai sensi dell’articolo 3, comma 3.
L’incontro è stato coordinato dalla Dottoressa Carmela Palumbo, Direttore Generale del MiUR, e dal Dottor Fabrizio Proietti, Dirigente della Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici.
Per la Fiesa Assopanificatori e la Confesercenti hanno partecipato l’Avvocato Alessandro Tatafiore, il Dr. Angelo Pellegrino, Delegato Formazione di Fiesa Nazionale e il Dr. Pier Carmine Pergamo, Responsabile Formazione della Confesercenti Roma e Lazio.
Secondo le indicazioni del MiUR, i nuovi percorsi dell’Istruzione Professionale dovranno distinguersi da quelli dell’Istruzione Tecnica e dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e dovranno avere un forte contenuto innovativo, tale da favorire la corrispondenza tra l’offerta formativa delle scuole e le richieste del mercato del lavoro. In tal modo, gli studenti potranno essere messi in grado di acquisire le competenze richieste dagli operatori del settore, aumentando la loro possibilità di occupazione al termine dei percorsi di studi. In sostanza, si tratta di dare una “Nuova identità” agli Istituti Professionali in rapporto alle “Filiere produttive” anche promuovendo una forte “personalizzazione dei percorsi didattici”.
Il MiUR ha individuato undici indirizzi di studio, derivanti dalle competenze omogenee declamate dall’“Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni”, frutto di un attento lavoro di ricerca nell’ambito del più ampio tema relativo al Repertorio Nazionale delle Qualificazioni, così come previsto all’art. 8 del Decreto Legislativo n. 13 del 16 gennaio 2013. La volontà è tutta racchiusa nell’ambito di un più ampio riordino del “sistema delle qualificazioni” del nostro Paese, inserendo in una stessa cornice qualificazioni rilasciate in diversi ambiti come la scuola, l’università, l’istruzione e la formazione professionale di primo livello e superiore, le qualificazioni regionali, le qualificazioni acquisite per il tramite di un contratto di apprendistato, le professioni normate a vari livelli e in diversi contesti. È uno strumento che tiene anche conto delle attività economiche definite dai codici ATECO dell’ISTAT e dai settori economici e professionali previsti dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 30 giugno 2015.
L’obiettivo delle consultazioni del MiUR è quello di rendere coerenti gli indirizzi di studi professionali con le esigenze del mondo delle imprese e del mercato del lavoro che non accetta più competenze generaliste, bensì conoscenze e competenze specifiche che coniugano, in modo armonico, il sapere, il saper fare ed il saper essere dei giovani in un ambiente “reale” di lavoro.
La Fiesa Assopanificatori Confesercenti, recependo le sollecitazioni del MiUR, ha proposto due percorsi di Istruzione Professionale legati alle imprese che operano nell’ambito dell’Arte bianca e le cui qualifiche oggi, non sono inserite in alcun percorso professionale già definito. Le proposte seguono l’analisi secondo la quale il sistema dell’Istruzione Professionale ha la finalità di formare la studentessa e lo studente ad arti, mestieri e professioni strategici per l’economia del Paese per un saper fare di qualità comunemente denominato «Made in Italy», nonché di garantire che le competenze acquisite nei percorsi di Istruzione Professionale consentano una facile transizione nel mondo del lavoro e delle professioni.
Le proposte, relative ai possibili nuovi indirizzi di studio dei percorsi di Istruzione Professionale, che sono state illustrate da Angelo Pellegrino, sono: “Operatore dell’arte bianca” e “Tecnologo dell’arte bianca”. In sintesi, l’“Operatore dell’arte bianca” interviene nel processo di filiera della panificazione, della pizzeria, della pasticceria da forno, della pasticceria fresca e della pasta fresca con autonomia e responsabilità in riferimento alle procedure e le metodiche della sua operatività. La qualificazione tende a sviluppare le competenze nella scelta, preparazione, conservazione e stoccaggio di materie prime e semilavorati nonché nella ideazione e realizzazione di preparazioni gastronomiche e di arte bianca. L’obiettivo principale è quello di formare operatori nel settore dell’arte bianca preparati a rispondere alle esigenze del settore attraverso l’acquisizione di un eccellente livello di padronanza delle tecniche operative e di un’adeguata conoscenza teorica e pratica di base richiesta per questa professionalità. Il “Tecnologo dell’arte bianca” è un soggetto che coniuga l’insieme delle tecniche e procedimenti per preparare pane, pizza e prodotti da forno, tutti componenti essenziali della tradizione gastronomica italiana; ma, allo stesso tempo, saprà essere un consulente tecnico, un perito, un docente e formatore di arte bianca per professionisti, per le imprese e per altri soggetti pubblici e privati. Dovrà acquisire competenze e conoscenze per operare anche con la eventuale iscrizione all’Ordine dei Tecnologi Alimentari. Il “Tecnologo dell’arte bianca” saprà collaborare anche con nutrizionisti e dietologi con il solo scopo di divulgare la conoscenza del prodotto artigianale alimentare italiano, che non solo risiede nella tipicità locale, ma offre anche possibilità lavorative. Secondo Fiesa Assopanificatori, questo tecnico dovrà essere capace di sviluppare, in un’ottica del tutto nuova, la conoscenza e la capacità di riconoscere cos’è un’alimentazione sana, basata su concetti nutrizionali naturali.
In definitiva, l’azione della Fiesa Assopanificatori Confesercenti sarà quella di legare le competenze e le conoscenze che gli studenti avranno la possibilità di acquisire, con le reali esigenze delle Imprese, contribuiremo alla definizione dei nuovi profili di uscita e i relativi risultati di apprendimento, riferite direttamente alle esigenze produttive. È necessario offrire agli studenti la possibilità di apprendere i mestieri, cosiddetti “cassaforte” utili all’inserimento lavorativo in ambito alimentare, turistico/enogastronomico e dei servizi che hanno bisogno di professionalità utili ad assicurare qualità, tracciabilità, tipicità e tradizioni.