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Ricerca Cia: italiani mangiano 74,7 kg di carne pro capite. Angelotti, Presidente Fiesa: prodotto fondamentale per la dieta degli italiani

carneLa carne si conferma al centro dell’alimentazione degli italiani. E’ quanto afferma il Presidente di Fiesa Confesercenti Gianpaolo Angelotti che a commento di una recente ricerca Cia rimarca come nonostante gli attacchi mediatici ed ideologici la carne sia elemento non solo preferito ma anche insostituibile per la dieta degli italiani. E questo mentre prosegue una inqualificabile campagna stampa contro i prodotti carnei o a base di carne.
La ricerca Cia evidenzia che nonostante gli scandali alimentati ad arte, come quello dello Iarc, gli allarmi, veri o presunti, gli scoop e le bufale, la carne “resta un alimento prezioso” e “un prodotto fondamentale nella filiera dell’agroalimentare italiano.
Gli italiani infatti continuano a manifestare le loro preferenze culinarie per la carne e mangiano in media 74,7 kg di carne a testa all’anno acquistati generalmente presso le rivendite specializzate che ammontano a circa 30mila. Quanto alla produzione, nel 2016, ha sfiorato i 10 miliardi di euro (+16% dal 2006) per un settore che genera una ricchezza pari a 16,3 miliardi di euro, un terzo del fatturato agricolo con 200mila aziende di cui 31.200 orientate alla qualità (Dop/Igp).
Per quanto riguarda i consumi secondo l’analisi Cia (dati Ismea) ogni mese le famiglie italiane spendono oltre 98 euro per l’acquisto di carne (un quarto della spesa alimentare, il 4% di quella complessiva), mentre nell’ultimo anno gli italiani hanno consumato in media a testa 21 kg di carne bovina, 33 kg di suina, 19 kg di avicola e poco meno di 2 kg di ovina. “Il dato evidenzia – sottolinea Angelotti – una domanda che si è diversificata ed equilibrata tra le varie tipologie di carni, seguendo la varietà alimentare e la qualità che generalmente viene riconosciuta negli esercizi di macelleria dove esercitano i professionisti della carne. Oggi la nostra sfida è andare oltre il taglio della fettina e investire in tecnologie e professionalità, spostando la barra dei consumi sui preparati e sul pronto cuoci oltre che alla consumazione sul posto di prodotti di carne accompagnati da contorni, verdure, vini e formaggi”.
A testimoniare la qualità della carne italiana, la più controllata d’Europa c’è anche il dato dell’export che negli ultimi 10 anni è cresciuto del 74% compreso dei derivati e preparati.