Nella nota alla Ministra, la OICB, l’Organizzazione Interprofessionale Carne Bovina legalmente costituita il 13 novembre 2018, alla quale aderiscono ben sette grandi Organizzazioni italiane di rappresentanza delle attività economiche della filiera della carne bovina che vanno dalla mangimistica (Assalzoo), alla produzione primaria (Cia – Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri), alla trasformazione (Assograssi, Uniceb) alla commercializzazione (Fiesa-Confesercenti) ha rappresentato l’attuale emergenza causata dalla Pandemia di Covid-19 che ha messo a dura prova l’intero sistema produttivo agroalimentare italiano, chiamato a svolgere un ruolo non solo economico, ma anche di servizio essenziale nell’assicurare gli approvvigionamenti dei punti vendita su tutto il Territorio.
Nella missiva alla Ministra Bellanova il Presidente Boso evidenzia che la chiusura del canale Ho.Re.Ca. sta compromettendo la sopravvivenza della filiera della carne di vitello con perdite considerevoli nelle vendite che non riescono a trovare sbocchi di commercializzazione alternativi. Nel dettaglio, le percentuali di calo per i vari tagli vanno da un -35% per i tagli della coscia e del carrè, fino ad oltre il 50% per il filetto.
L’ OICB, apprezzando l’intervento della Ministra nei confronti del Commissario europeo all’Agricoltura e la posizione che è stata assunta dal nostro Paese nel Comitato di gestione che ha esaminato a Bruxelles le proposte sull’ammasso privato, fa presente che nel caso in cui a Bruxelles non si riesca ad ottenere l’inserimento delle carni di vitello nelle misure di ammasso a livello comunitario, occorrerebbe con urgenza una misura di sostegno attraverso uno specifico stanziamento di fondi per l’ammasso su base nazionale.