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Legge sulla panificazione, Fiesa Assopanificatori incontra il movimento cinque stelle

Accelerare sull’iter legislativo

 

Una delegazione di Assopanificatori Fiesa Confesercenti, guidata dai Vice Presidenti Vinceslao Ruccolo e Benvenuto Pagnoni accompagnati dal Direttore Fiesa Gaetano Pergamo, dal dr. Angelo Pellegrino, delegato alla formazione, da Milvio Pallotti, di Assopanificatori Roma e dall’avv. Alessandro Tatafiore dell’ufficio legislativo confederale, ha incontrato stamane alla Camera dei Deputati l’on. Giuseppe Labbate e il suo staff per discutere della Proposta di Legge in tema di normazione per la produzione e vendita del pane.

La proposta, a firma dell’On. Labbate,  recante tra l’altro la nozione di panificio nonché le denominazioni di “pane fresco” e di “pane conservato” riprende il cammino dell’iter legislativo della proposta Romanini già approvata nella precedente legislatura con il voto unanime dei gruppi parlamentari.

L’iniziativa parlamentare va a coprire un vuoto già segnalato dalle associazioni di categoria e  da diverse Regioni, che hanno lamentato l’assenza di una normativa quadro in grado di indirizzare l’attività legislativa in sede territoriale.

La proposta in esame recepisce molte delle indicazioni che la panificazione italiana ha unitariamente elaborato e rispecchia in linea di principio quanto già concordato in materia con Fiesa Assopanificatori.

La delegazione ha ribadito la necessità che il pane ottenuto da cottura parziale e destinato al consumatore finale sia contenuto in singoli imballaggi preconfezionati recanti tra l’altro in etichetta la denominazione di pane completata dalla dicitura “parzialmente cotto” od altra equivalente, nonché l’avvertenza che il prodotto deve essere consumato previa ulteriore cottura con determinate modalità;  che in caso di prodotto surgelato l’etichetta riporti anche le indicazioni previste dalla normativa vigente in materia di prodotti alimentari surgelati, nonché la dicitura “surgelato”; che i prodotti ottenuti dalla cottura di impasti preparati con farine alimentari, ancorché miscelati con sfarinati di grano, siano venduti aggiungendo alla denominazione di pane in etichetta anche la specificazione del vegetale da cui proviene la farina impiegata.

La delegazione ha anche accennato al fatto che accanto al grano duro debba essere valorizzato anche il grano tenero e preferire la terminologia di abburattato anziché raffinato perché meglio esprime il concetto dell’integrità della materia prima non soggetta a processi di raffinazione atti a separare all’origine i componenti nutrizionali.

La delegazione ha segnalato l’esigenza di prevedere una norma di chiarimento in materia di consumo sul posto, superando le attuali restrizioni amministrative; ha posto  la questione della formazione degli operatori in ingresso e dell’aggiornamento professionale.

L’on. Labbate, accompagnato dai tecnici dell’ufficio legislativo del gruppo parlamentare dei cinque stelle, ha preso atto delle richieste della delegazione convenendo sull’opportunità delle proposte avanzate che saranno vagliate dagli uffici ai fini della competenza della materia.