Il Governo, con un Decreto interministeriale, ha istituito il fondo destinato all’acquisto di beni alimentari di prima necessità previsto dall’ultima legge di bilancio all’articolo 1, comma 450.
Il decreto – firmato dal Ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, e dal Ministro dell’Economia, Giorgetti, in attesa di pubblicazione in Gazzetta– determina le modalità di assegnazione delle cd. Carte spesa per quei nuclei familiari con ISEE inferiore a 15 mila euro, nonché disciplina le attività in tale ambito dei Ministeri coinvolti, dell’INPS e dei Comuni.
I beneficiari del contributo, pari complessivamente a 382,50 euro, sono i cittadini appartenenti ai nuclei familiari, residenti nel territorio italiano, iscritti nell’Anagrafe della Popolazione Residente (ANPR) e titolari di una certificazione ISEE Ordinario in corso di validità, con indicatore non superiore ai 15 mila euro annui. Tale contributo non spetta invece a quei nuclei familiari ove siano presenti cittadini titolari di Reddito di Cittadinanza, Reddito di inclusione, NASPI, nonché qualunque altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Il contributo è destinato esclusivamente all’acquisto di beni alimentari di prima necessità, con esclusione di qualsiasi tipologia di bevanda alcolica.
Il contributo sarà erogato attraverso carte elettroniche di pagamento, prepagate e ricaricabili, messe a disposizione da Poste Italiane per il tramite della società controllata Postepay, e consegnate agli aventi diritto presso gli uffici postali abilitati al servizio.
All’iniziativa dovrebbero partecipare gli esercizi commerciali che aderiscono a piani di contenimento dei costi dei beni alimentari di prima necessità, da attuarsi anche attraverso apposita scontistica praticata a favore dei possessori delle carte. La convezione dovrà prevedere le modalità della comunicazione periodica dei dati di variazione dei prezzi praticati per la generalità degli utenti relativi ai beni di prima necessità.
Compatibilmente con le ulteriori previsioni di dettaglio- che saranno valutate dopo la pubblicazione del decreto- la distribuzione alimentare è disponibile a svolgere la propria parte in relazione alla verifica delle modalità operative ritenendo utile, anche se limitata, la misura di sostegno alle famiglie più bisognose.