Vai al contenuto
Home » Fermo pesca – Fiesa Assoittici Ripensare le modalità di fermo delle attività e guardare alla filiera

Fermo pesca – Fiesa Assoittici Ripensare le modalità di fermo delle attività e guardare alla filiera

Fiesa Assoittici Confesercenti condivide la richiesta di ripensare il fermo pesca avanzata da Federpesca a margine del Tavolo di consultazione presso la Direzione Generale del Mipaf

“Si tratta di un atto doveroso a fronte del fermo delle attività della ristorazione che ha comunque comportato un minore sforzo di pesca – ha detto il Presidente di Fiesa Assoittici Confesercenti, Raffaele Viggiani – Questa riflessione deve indurre ad una maggiore flessibilità nelle modalità attuative del fermo pesca, ipotizzando anche un taglio alla durata del fermo, e la contemporanea previsione di ammortizzatori sociali per la marineria costretta all’inoperosità e l’allargamento del perimetro dei beneficiari anche alla commercializzazione specializzata funzionalmente collegata alle attività di pesca,  con misure diversamente articolate come il credito d’imposta.

E’ una richiesta che Fiesa Assoittici ha già avanzato in altre occasioni e che risponde alla logica di unitarietà della filiera italiana della pesca e della sua promozione di mercato. Le misure suggerite, è auspicabile, possano essere prese in carico già dall’arresto temporaneo per il 2021 insieme ad una rimodulazione in chiave flessibile.  E’ questo l’impegno che chiediamo al neo Ministro Stefano Patuanelli.

Le restrizioni del Regolamento europeo pesano in termini di riduzione delle giornate lavorative sulle attività di pesca e di minor prodotto italiano per le pescherie specializzate che si riforniscono ai mercato ittici. Tenere insieme il settore risponde ad una corretta politica di filiera.”