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Coronavirus: 500mila i punti vendita aperti durante l’emergenza, oltre 230mila quelli del settore alimentare

Elaborazione Unioncamere e InfoCamere su dati Registro imprese delle Camere di Commercio

Sono mezzo milione gli esercizi commerciali e dei servizi alla persona, al cui interno lavorano 800mila dipendenti, che restano aperti in base al decreto del Governo anti-coronavirus. Fra questi, più di 230mila riguardano il settore alimentare, che assicura una copertura capillare sull’intero territorio nazionale. E’ quanto mostra una elaborazione di Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle imprese delle Camere di Commercio.

Il maggior numero di punti vendita di prodotti alimentari si trova in Campania (quasi 33mila con 37mila dipendenti), che vanta la maggior rete a livello nazionale di piccoli esercizi commerciali al dettaglio (oltre 19mila). Di “taglia” maggiore sono invece gli oltre 25mila esercizi alimentari della Lombardia. Non mancano però anche i negozi di vicinato: quasi 15mila quelli presenti sul territorio con 12mila dipendenti. Ampia la disponibilità di esercizi commerciali dedicati al cibo e alle bevande anche nel Lazio. A seguire per capillarità di punti vendita alimentari la Sicilia (quasi 21mila con oltre 32mila dipendenti e il primato nazionale per numero di Supermercati) e la Puglia (oltre 18mila e 28mila lavoratori).

L’elaborazione