Nei giorni scorsi, così come riportato da alcuni organi di stampa, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno definito, con Confcommercio, un accordo integrativo al Contratto Collettivo del Terziario, sottoscritto dalle medesime parti nel 2015, con il quale si “sterilizza” la tranche di aumento contrattuale prevista a novembre 2016. L’intesa raggiunta è motivata dalla condivisione delle parti sul giudizio di difficile contingenza economica del Paese e sulle stime sfavorevoli per i consumi nel prossimo periodo.
Confesercenti, che ha ripetutamente denunciato il clima di pesante affaticamento delle PMI terziarie, con una nota del Segretario Generale Mauro Bussoni, condivide il giudizio di forte preoccupazione circa l’andamento del mercato per il prossimo futuro e, partendo da questa condivisione, ha inviato formale richiesta di incontro alle Segreterie di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil in cui, tra l’altro, afferma “Condividiamo pienamente la lucida analisi che vi ha portato, in considerazione dell’incerto andamento economico e della persistente stagnazione dei consumi, a “sospendere” aumenti contrattuali difficilmente sostenibili dalla stragrande maggioranza delle imprese del terziario. Al fine di evitare ulteriori disomogeneità nel trattamento retributivo dei lavoratori, a cui fanno riferimento i contratti delle principali Organizzazioni imprenditoriali ci dichiariamo disponibili, per quanto riferibile al CCNL Confesercenti/Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Filcams Cgil del 12/07/2016, a prevedere analoga intesa.”
In questo modo, alla luce della perdurante crisi economica, Confesercenti chiede, e si adopererà, per motivi oggettivi connessi alla crisi economica e per motivi di equità nei confronti, da una parte, delle imprese e, dall’altra dei lavoratori, di adottare identiche misure di carattere economiche, sterilizzando gli aumenti previsti, così da garantire un trattamento economico omogeneo alle imprese e ai lavoratori, senza discriminazione di alcuno.