Dato il via libera al testo del DM di attuazione della L.167/2017, in materia di anagrafe equina
E’ stata raggiunta l’intesa per l’emanazione del DM di attuazione della L.167/2017, in materia di anagrafe equina, anche se con quasi 4 anni di ritardo.
La Conferenza Stato Regioni ha infatti dato il via libera al testo di decreto che in base all’articolo 13 della citata legge detta disposizioni in materia di anagrafe equina per l’adeguamento al regolamento (UE) 2016/429 e al regolamento (UE) 2015/262, il quale al comma 2 stabilisce che: con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e previa intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, siano definite le procedure tecnico-operative per la gestione ed il funzionamento dell’anagrafe degli equidi.
Dopo quasi 4 anni e un lungo confronto tra istituzioni coinvolte e Associazioni di categoria, la Conferenza Stato Regioni ha sancito l’Intesa ai sensi del predetto articolo 13, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167.
Il provvedimento attualmente alla Corte dei conti dovrebbe recepire le principali osservazioni della filiera che aveva richiesto controlli più stringenti in materia di banca dati unica, di strumentazione idonea al presidio di tracciabilità, di documentazione a corredo degli equidi il più possibile omogenea a livello europeo.
In attesa di leggere il testo in Gazzetta, Fiesa Confesercenti e il Gruppo italiano carni equine ribadiscono l’estrema importanza dei temi sollevati ai fini della piena osservanza dei principi di tracciabilità e documentazione di corredo, anche se il testo potrebbe risentire della complessa opera in relazione alla necessità di renderlo adeguabile alle diverse normative nazionali.
“Fiesa Confesercenti – ha detto Mario Rossoni, Presidente del Gruppo italiano carni equine – in sede di confronto istituzionale aveva rappresentato ai Ministeri competenti – Ministero della Salute e Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali – l’urgenza della banca dati unica, di un passaporto europeo standard, di sistemi di tracciabilità tramite microchip con un forte presidio della sanità pubblica veterinaria, elementi che ci auguriamo nell’interesse dell’intero settore siano pienamente rispettati.”