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Carni equine, dal Convegno di Verona la denuncia di Fiesa Assomacellai di Confesercenti: è necessaria la razionalizzazione dei controlli e degli uffici. Una sola anagrafe equina e un solo documento europeo. Critiche all’assenza del Ministero della Salute

Si è conclusa la Fiera Eurocarne 2012 a Verona. Soddisfazione della Fiesa Assomacellai di Confesercenti che ha registrato un grande afflusso di visitatori al proprio stand e una forte partecipazione di pubblico al convegno sulla “Tracciabilità delle carni equine: sviluppi e consumi in Europa”.
Il convegno svolto da Fiesa Confesercenti, alla presenza di un centinaio di operatori della distribuzione della carne, ha visto la partecipazione del Cav. Gian Paolo Angelotti – Presidente Assomacellai Fiesa-Confesercenti, del Prof. Salvatore Ciappellano, Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Sscienze alimentari, del dr. Carlo Alberto Aliberti del servizio veterinario dell’Emilia Romagna, dell’On Laura Froner, Vice Presidente della X Commissione della Camera dei Deputati, del signor Virginio Masina, Presidente Naba Carni SpA e del Signor Fabio Ferraroni dell’Associazione Cavallo Pesto di Parma. Il Convegno è stato moderato dal Dr. Nicola Caggiano della Giunta Nazionale Fiesa.
All’incontro hanno partecipato delegazioni di macellai giunte dalla Calabria, dalla Puglia, dal Veneto, dall’Emilia Romagna, dalla Liguria, e dalla Lombardia.
Dall’incontro è emerso un quadro del settore in Italia di grande interesse e di forti potenzialità.
La carne di cavallo è senza dubbio una delle carni più interessanti a livello nutrizionale, essendo povera di grassi e ricca di ferro. E infatti da un indagine scientifica svolta dall’Università di Milano, e dettagliata dal Prof. Ciappellano, emerge che la carne equina è povera di grassi, ricca di ferro, con una buona presenza di acidi grassi, con funzioni elevate di riduzione del colesterolo totale e ricca di omega 3.
La discussione ha evidenziato che i due paesi principali nei quali il consumo di carne va bene sono l’Italia e la Francia, ed è consumata comunemente in Spagna, Belgio, Svizzera, Germania, Austria e Paesi Bassi.
In Italia la Puglia rappresenta la Regione con il più alto consumo di carni equine: il 32% del consumo totale nazionale, contro il 14,3% della Lombardia, il 10,8% del Piemonte, il 9,2% dell’Emilia Romagna, il 7,6% del Veneto e il 5,5% del Lazio.
Il settore distributivo, ovvero la rete delle macellerie equine, rappresenta una quota consistente della distribuzione della carne nel nostro Paese.
Gli interventi hanno evidenziato che i consumatori che utilizzano la carne equina sembrano dimostrare un certo grado di fidelizzazione per il prodotto.
Il Convegno ha poi esaminato, nei diversi interventi, l’insufficienza della produzione equina nazionale, e pertanto, la necessità di ricorrere all’importazione di carne fresca o congelata da altri Paesi.
In questa fase della filiera insorgono però una molteplicità di problemi relativi alla tracciabilità, agli Enti preposti alla sorveglianza e al rilascio dei certificati sanitari, all’anagrafe, o meglio alle anagrafi, ai passaporti, ai trasporti.
Un insieme di problematiche che mettono a dura prova l’efficienza e la corretta gestione del settore.
E’ stata lamentata la molteplicità delle competenze igienico-sanitarie di sorveglianza e di registrazione, di gestione dell’anagrafe con duplicazioni e contraddizioni che rendono il lavoro degli addetti assolutamente impossibile. E’ stato denunciato lo stato di confusione in cui versa il settore in merito all’importazioni di cavalli da alcuni Paesi europei, con Regioni che si orientano in modo diametralmente opposto, causando danni alle imprese e incongruenze operative al settore.
Rispetto ai temi sollevati, ben noti al Ministero della Salute, il dicastero sanitario si è defilato dalle responsabilità, negando la partecipazione al Convegno e omettendo di rispondere alle questioni sollevate dall’Associazione già mesi fa.
La Vice Presidente della Commissione Industria della Camera On. Froner, su sollecitazione dei dirigenti della Fiesa Assomacellai, ha assicurato il suo impegno a interrogare il Governo sulle disfunzioni denunciate dagli operatori e dall’Associazione e a preparare incontri ad hoc con le Commissioni parlamentari Sanità ed Agricoltura perché assumano iniziative utili a risolvere le gravi inefficienze causate alle attività produttive e della distribuzione della filiera delle carni equine.
Infine il Convegno si è concluso con importanti riconoscimenti ad alcuni operatori del settore.

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