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Basta supermercati: "il Centro Storico muore"

Il grido di allarme di Angelotti, Presidente nazionale Fiesa. «Bisogna puntare sulla qualità per ridare un’immagine forte alla città

Sarzana, 22 novembre 2019 – Resterà aperto, almeno per il momento, il supermercato Ekom inaugurato mercoledì in via Gori, nei locali occupati fino a qualche anno fa dall’istituto bancario San Paolo e rimasti a lungo sfitti. Il Tribunale amministrativo ligure l’altra mattina ha infatti rinviato la discussione sul ricorso presentato da Coop Liguria e Talea, dopo il ritiro della richiesta di sospensiva. Se ne riparlerà sul merito, forse a giugno, ma la data dell’udienza non è ancora stata fissata.

Nel ricorso i legali di Coop Liguria e Talea hanno sollevato una serie di contestazioni sull’autorizzazione rilasciata dal Comune chiedendo l’annullamento di tutti gli atti. Viene anche sollevato il problema della sede del market in una zona residenziale e molto trafficata con parcheggi riservati ritenuti non sufficienti.

Un’apertura che, al di là dei contenziosi giudiziari, accende le proteste dei commercianti sarzanesi, soprattutto quelli nelle vicinanze del market. «Abbiamo più volte condannato questa situazione perchè è una lotta impari – sostiene Gian Paolo Angelotti, presidente nazionale della Fiesa, Federazione italiana esercenti specialisti dell’alimentazione – E’ sicuramente in atto un depauperamento dei servizi, crediamo che andando avanti di questo passo nei prossimi dieci anni almeno 5mila Comuni resteranno parzialmente o del tutto senza servizi.

Non ci saranno più commestibili, panettieri che fanno il pane non quelli che vendono quello surgelato, macellai e tutte le altre categorie. Quindi condanniamo nel modo più assoluto quanto sta accadendo, fra l’altro basta guardare quanti supermercati ci sono da Santo Stefano fino a Ortonovo per rendersi conto che esiste addirittura più offerta che domanda.

Un vero e proprio paradosso che dovrebbe anche far riflettere. E non è ancora finita visto che a Sarzana, come si sa, devono arrivare altri tre supermercati, di cui un altro in via Landinelli. Anche lì fra l’altro non si sa dove saranno i parcheggi».

«Intanto – prosegue Angelotti – il centro storico di Sarzana muore. Chi può chiude il negozio. Abbiamo una rotazione di negozi che nell’arco di 12-18 mesi aprono e chiudono. E’ una situazione catastrofica, una volta si entrava in centro a Sarzana e ovunque c’era profumo di focaccia, pasticceria, pane fresco.

Ora c’è la grande distribuzione che impera, anche gestita da stranieri, poi ci sono quelli che definisco i market lavatrice: non vendono è certo, però restano aperti. Un piccolo rimedio per il centro storico è puntare sulla qualità, solo su quella, seguire l’esempio dei grandi Comuni come Roma e Venezia, che a quanto mi risulta hanno iniziato a fare programmi a numero chiuso per commercianti, per una questione di etica professionale ma anche per l’immagine della città».

articolo LA NAZIONE del 22 Novembre 2019