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Assemblea degli operatori della filiera equina: salvaguardare e rilanciare un prodotto sano, salubre e sostenibile. Il Governo garantisca certezza del diritto in materia di tracciabilità e comunicazione

carne_equina3Il Convegno “Carni equine, fra tradizione sostenibilità e salute”, svoltosi domenica 25 settembre 2016 a Lombriasco (TO) presso l’Istituto Tecnico Agrario Don Bosco, organizzato dal Gruppo Italiano Carni Equine e Fiesa, in collaborazione con la Confesercenti di Torino e patrocinato dalla ASL To 5 di Chieri (To) ha visto una grande partecipazione di operatori di tutta la filiera del settore carni equine, di consumatori, di parlamentari, dirigenti sanitari, mondo della rappresentanza economica, giunti da tutt’Italia.
Circa 200 partecipanti hanno ascoltato il contributo di autorevoli studiosi, medici, veterinari e specialisti, che hanno affrontato il tema della storia e delle tradizioni gastronomiche, delle essenziali caratteristiche nutrizionali ed organolettiche, delle attività ispettive di controllo sulla filiera, dell’impegno per la tutela e il rispetto del benessere animale. Al centro del confronto la sicurezza alimentare, la vigilanza veterinaria, la tracciabilità e le problematiche del settore in una prospettiva di rinnovato sviluppo.
La giornata di studio ha ripercorso in chiave storica la cultura alimentare italiana che ruota intorno all’utilizzo della carne equina nella gastronomia nazionale; ha svolto un approfondito focus sui parametri specifici per garantire la sicurezza alimentare e premiare la qualità, evidenziato il ruolo e la professionalità degli operatori del settore equino nel panorama storico ed enogastronomico italiano.
Accanto alle proposte tecniche (il Convegno ha affrontato la necessità di prevedere un’unica Banca Dati, l’omogeneizzazione di un Passaporto Unico Europeo per gli equini, la necessità di non discriminare con oneri ulteriori il settore in Italia…) la giornata ha messo a punto idee e strategia per rilanciare il prodotto carne equina, con le sue importanti peculiarità.
Il Convegno, che è stato moderato dal Dott. Gaetano Pergamo, Direttore Nazionale Fiesa, ha visto la partecipazione delle Autorità locali (il Sindaco di Lombriasco (To) Marco Andreoli, il Direttore dell’Istituto Tecnico Agrario Don Bosco Scuole Salesiane Don Marco Casanova, il Rappresentante dell’Ordine Provinciale dei Medici Veterinari di Torino Dr. Alessandro Russo Frattasi, il Presidente Assomacellai di Torino Frascà) e gli interventi del Dr. Luciano Bernini, Direttore Sanitario della ASL To 5 di Chieri, di Mario Rossoni, Presidente Nazionale Gruppo Carni Equine e a seguire del Prof. Stefano Bentley, Medico Veterinario dell’Università di Parma, che ha affrontato il tema della filiera equina tra tradizione, innovazione, sostenibilità, tracciando un quadro storico dell’evoluzione dei consumi equini nel nostro Paese e della percezione di essi attraverso la comunicazione; per il Prof. Bentley occorre comunicare la modernità del prodotto equino: buono, pulito, sostenibile, sicuro sanitariamente; del Prof. Valerio Giaccone, Medico Veterinario dell’Università di Padova che ha parlato diffusamente delle caratteristiche igienico sanitarie delle carni equine illustrandone i pregi e i vantaggi. Ha chiuso il primo blocco degli interventi Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori, che ha parlato del vissuto delle carni equine dalla parte dei consumatori, sostenendone la validità nutrizionale e l’essenzialità nella gastronomia italiana. Trefiletti ha anche invitato gli organizzatori e la platea a fare di più per la tutela e la valorizzazione del ricco patrimonio enogastronomico legato alla carne equina, lavorando sulla territorialità e sulla comunicazione. Il Presidente Federconsumatori ha poi legato alla crisi economica il leggero calo di consumi sottolineando come il diminuito potere d’acquisto abbia condizionato gli acquisti degli italiani.
Dopo il coffee break il Convegno è proseguito con l’intervento del Dr. Enrico Ferrero, Dirigente Veterinario ASL Torino 5 che ha illustrato il ruolo dei servizi veterinari pubblici; del Dr. Erasmo Maiullari, Specialista in Medicina e Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, che si è soffermato sul consumo della carne equina nell’età pediatrica, sottolineandone la ricchezza in termini di ferro e vitamine, ed i bassi contenuti di grasso e colesterolo. E infine della Dottoressa Emanuela Valle, dell’Università di Torino che ha presentato i veterinari  del gruppo di lavoro che nei prossimi mesi promuoveranno uno studio “sul campo” finalizzato alla valutazione degli standard di allevamento e dei parametri essenziali per la valutazione oggettiva della tutela degli equini da carne e delle buone pratiche di conduzione aziendale. Ha chiuso il secondo blocco di interventi l’On. Giuseppe Romanini, Componente Commissione Permanente XII^ Agricoltura, autore di un importante interrogazione parlamentare ai Ministri Martina e Lorenzin sul tema della Banca Dati Unica. Romanini ha parlato della delicata questione determinata dalla coesistenza della Banca Dati degli Equidi presso il MIPAF e della Banca Dati Nazionale presso il Ministero della Salute  evidenziando tutte le difficoltà del caso a giungere ad un unico sistema di registrazione. Durante la giornata era stato evidenziato come permangano ancora difficoltà a superare la doppia tracciabilità. Ad oggi, è stato ribadito, restano problemi per la piena operatività della tracciabilità e non può  essere  uno strumento di garanzia. L’On. Romanini, consumatore di carni equine in quanto rappresentante di un territorio ad alta vocazione equina, qual è la provincia di Parma, ha dato la sua rassicurazione sull’azione del Governo che a breve riconvocherà il Tavolo tecnico di settore.
All’Assemblea sono giunti i saluti del Sen. Stucchi, Presidente del Copasir, e quelli dei parlamentari 5 stelle, On. L’Abbate e On. Gallinella, firmatari di un’altra interrogazione parlamentare sullo steso tema.
Ha concluso i lavori il Presidente Fiesa Angelotti che ha ricordato che la salute è un bene che riguarda  tutti e tutti gli operatori del settore carni vi sono impegnati, con il concorso delle strutture sanitarie e veterinarie, ricordando a proposito che oltre un terzo dei controlli sanitari nel settore, a livello europeo, avvengono in Italia. Per il settore la sicurezza alimentare è un bene non negoziabile e occorre declinarla sul terreno della sostenibilità, sapendo che bisognerà confrontarsi con un imponente aumento demografico mondiale da qui al 2050: ciò comporterà forti aumenti della produzione e dei consumi mondiali di carni, salumi, latte, formaggi. A fronte di tale incremento produttivo – per Angelotti – bisogna avere delle regole di base che garantiscano sempre la sicurezza alimentare, questo soprattutto in ambito di negoziato per il TTIP. Vanno letti in questa prospettiva i tentativi di frenare i consumi mondiali di carne, che più che sulla salute potranno avere impatti importanti sull’ambiente. Da questo punto di vista la filiera delle carni equine è certamente tra le più sostenibili dal punto di vista ambientale, ma non solo: può rivelarsi una carta vincente per il recupero e la valorizzazione di determinate aree marginali, che, in alternativa, sono sempre più destinate all’abbandono con le conseguenze di dissesto idrogeologico che puntualmente si trasformato in gravi fatti di cronaca.
Alla fine dei lavori i delegati dell’Assemblea hanno approvato un Ordine del Giorno che impegna il gruppo dirigente su 3 obbiettivi.