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Ortofrutta il Mimit convoca la Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi

Fiesa Assofrutterie: troppi passaggi dalla produzione alla vendita occorre razionalizzare la filiera

Il Mimit ha convocato la Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi avente oggetto l’analisi dell’aumento dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli. Alla Commissione, presieduta dal garante dottor Mineo e dal sottosegretario Bitonci, erano presenti tutte le rappresentanze delle associazioni di categoria che intervengono sulla filiera della ortofrutta. Per Fiesa Assofrutterie c’era il suo Presidente, Daniele Mariani. L’analisi che ha preceduto tutti gli interventi, fatta da Ismea e da Unioncamere, è stata l’ esatta fotografia dell’aumento e delle criticità che in un qualche modo hanno influenzato la dinamica dei prezzi.

In prima battuta sono intervenute le organizzazioni dei produttori, da Coldiretti a tutte le altre, le quali hanno sostenuto che ci sono stati aumenti di costi alla produzione all’incirca del 40%, in gran parte assorbiti dal proprio margine, asserendo quindi di non avere trasmesso questi aumenti sul prezzo finale. Tante aziende, stante queste condizioni, hanno dichiarato le Associazioni agricole, avrebbero chiuso o espiantato le culture. Si sono dichiarati anche molto preoccupati che le mancate produzioni, dovute agli agenti atmosferici, portino all’aumento delle importazioni. Quindi anche una diminuzione delle esportazioni a favore di altri competitor, rischiando così di perdere grandi fette di mercato anche per gli anni successevi.

 Le associazioni delle industrie di condizionamento e confezionamento che fungono da centro di raccolta delle varie produzioni hanno esplicitato il fatto che per loro ci sono stati soltanto gli aumenti dei costi di funzionamento, quindi energia elettrica e trasporti, rimarcando il fatto che su di una spesa per i consumatori di frutta e verdura pari al 4% dei consumi, ci siano stati aumenti del 10-12%; aumenti che non giustificherebbe a loro dire il clamore mediatico essendo ampiamente giustificati dalla dinamica dei prezzi energetici.

A seguire sono state interpellate le associazioni della GDO. Le quali hanno ribadito il loro impegno ad assorbire gli aumenti di filiera, assicurando che avrebbero o che stanno già facendo un pacchetto di prodotti ortofrutticoli a prezzo calmierato, per andare incontro ai consumatori.

Per ultime sono state sentite Confcommercio e Confesercenti.

Per Confesercenti il Presidente di Fiesa Assofrutterie Daniele Mariani dopo aver rimarcato il fatto che durante la crisi pandemica i piccoli esercenti sono stati gli unici che hanno sostenuto gli approvvigionamenti per i consumatori, garantendo sempre e comunque un servizio di prima necessità, ha ribadito l’importanza delle imprese del settore: sia come baluardo di sicurezza alimentare nei territori e come punto di riferimento e presidio per eccellenze agroalimentari, sia come garante della qualità. Mariani ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di maggiori controlli nei vari passaggi della filiera per evitare e smascherare tentativi di speculazione, aggiramento delle norme igienico sanitarie, illegalità amministrativa nella gestione e vendita dell’ortofrutta. Riguardo all’organizzazione della filiera ortofrutticola ha evidenziato la stortura che è la presenza di un mercato parallelo svolto da tantissimi produttori agricoli che  creano una concorrenza sleale e tanta elusione. Mariani ha concluso il suo intervento richiedendo alle autorità di controllo una maggiore vigilanza sull’abusivismo che mette a rischio il presidio di professionalità alla commercializzazione nell’ambito della filiera, rilevando che i troppi passaggi- insieme agli aumenti dei costi delle materie prime e degli energetici- sono all’origine degli aumenti. In questo senso occorrerebbe una seria politica di riforma della filiera, finalizzata alla sua razionalizzazione.