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Presentato lo Sportello sicurezza alimentare “Aiuterà a mettere nel piatto cibi sempre più sani”

 

“Il tema della sicurezza alimentare è di estrema importanza. I problemi da affrontare sono tanti. Bisogna tuttavia stare attenti a non gridare inutilmente allo scandalo, come si è fatto in passato, ma lavorare tutti insieme per l’obiettivo comune di portare in tavola cibi sani”. Giampaolo Angelotti, presidente nazionale Fiesa Confesercenti, ha aperto così il convegno “Sicurezza alimentare: rischi, garanzie e nuove prospettive”, che si è tenuto a Bergamo lunedì 25 novembre. Un’occasione per presentare lo Sportello sicurezza alimentare di Confesercenti e per avviare una riflessione seria sul tema del cibo sano e sostenibile. Gaetano Pergamo, direttore Fiesa, ha sottolineato: “Ci occupiamo di sicurezza alimentare da più di 20 anni. Ma vogliamo offrire un servizio sempre più qualificato. Lo Sportello non è un’operazione di marketing ma un impegno molto serio, che vuol rispondere a una serie di standard qualitativi elevati. Sarà anche uno strumento utile per fare pulizia nel mare di fake news. Quando scoppiano gli scandali è difficile contrastarli per una piccola associazione, però può essere utile avere conoscenze tecniche scientifiche di prima mano da mettere a disposizione dei media seri, in modo da informare il consumatore in modo corretto.

Da uno studio fatto con Federconsumatori nel 2015 abbiamo verificato che dal 2000 al 2015 ci sono stati ben 15 miliardi di danni alla filiera alimentare provocati da scandali veri o presunti. L’obiettivo è prevenire gli scandali e anche qualora ci fossero circoscrivere i danni, isolando la produzione contaminata a salvaguardia di tutti gli altri produttori che non sono toccati dal problema. Quando il consumatore entra nelle nostre botteghe e nei nostri ristoranti deve essere consapevole che ha a che fare con un professionista dell’alimentazione e che i suoi prodotti sono assolutamente sicuri”.
Rosario Trefiletti, presidente Centro consumatori Italia, ha chiesto unità di intenti: “Una filiera alimentare sana può rappresentare occasione di sviluppo per il nostro Paese e di lavoro per i nostri giovani. Tra tutti gli operatori ci deve essere grande convergenza per puntare a questo obiettivo. E bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno, denunciando le multinazionali che alimentano gli animali con sostanze dannose. I meccanismi alimentari incidono sulla crescita della società, di questo dobbiamo essere ben consapevoli. La competizione sul mercato internazionale è di livello elevato, possiamo vincere solo facendo vedere che da noi la qualità è più elevata che altrove”.
Roberto Amaddeo, responsabile food policy del Comune di Bergamo, ha insistito sull’importanza dell’impegno da parte dell’amministrazione pubblica. “Oggi il cibo è centrale rispetto a tantissime tematiche. Non si tratta solo di andare al ristorante. A Milano ci sono 20 mila bambini che non mangiano abbastanza, secondo uno studio della Fondazione CariploEcco perché è importante occuparsi di food policy. Il Comune sta cercando di lavorare sui temi del cibo, ad esempio aumentando gli spazi verdi dedicati alla coltivazione. Un altro impegno riguarda la promozione di un’alimentazione sana nelle scuole, basata il più possibile su cibo biologico e locale. Cerchiamo anche di diffondere una cultura che ci abitui a un consumo più responsabile e sostenibile per l’ambiente. Occorre ridurre in primis gli sprechi: basti pensare che il 42% di questi si verifica nelle case, non nei ristoranti. Noi bergamaschi dobbiamo essere consapevoli delle nostre ricchezze gastronomiche: da poco l’Unesco ci ha riconosciuto città creativa grazie alla Cheese valley. Ma ci sono tante altre realtà che dobbiamo valorizzare e saper spiegare, soprattutto al turista straniero”.

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