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Forti tensioni sul ritiro degli scarti di lavorazioni delle carni

Incontro Assograssi Fiesa Assomacellai

per le problematiche dei sottoprodotti  delle lavorazioni delle carni

A seguito delle forti tensioni sul ritiro degli scarti di lavorazioni delle carni di tutte le specie animali, comprese quelle ittiche, si è svolto a Roma un incontro tra Fiesa Assomacellai e Assograssi.

La delegazione Fiesa Assomacellai guidata dal Presidente Angelotti ha denunciato che vengono segnalate da più parti d’Italia richieste di aumento e di modifica dei livelli di servizio nel ritiro dei prodotti suddetti. Angelotti ha parlato di richieste di aumento dei servizi di ritiro dei sottoprodotti di categoria 3 derivante dalle lavorazioni delle carni nelle attività commerciali. In particolare, Angelotti ha riferito che le aziende di ritiro, in alcune regioni, hanno informato gli esercenti che il costo del servizio di raccolta degli scarti di categoria 3, avrebbe subito un aumentato con effetto immediato del 10-15% più Iva. Un aumento che per Fiesa Assomacellai è ingiustificato sia alla luce del valore dei sottoprodotti conferiti sia per la persistente crisi che attanaglia il settore della distribuzione delle carni specializzata. Fiesa Assomacellai – ha chiarito il Presidente- è assolutamente contraria ad ogni aumento del costo del servizio, e ha dato indicazioni alle strutture territoriali di respingere le richieste di rincari del servizio, nel caso rivolgendosi al servizio comunale di raccolta.

Assograssi da parte sua ha evidenziato che al momento i casi di richieste di aumento riguarderebbero poche realtà territoriali/aziendali, in ragione di un aumento dei costi della raccolta, ma che si sarebbe adoperata perché il sistema implementasse i maggiori oneri all’interno delle economie di scala della filiera grasso.

Le parti hanno convenuto di operare dal punto di vista associativo per contemperare le diverse spinte  degli operatori e  rilanciare un’azione di persuasione a livello politico centrale, con una richiesta di esenzione/diminuzione dei costi della TARI sulla categoria delle macellerie per i prodotti conferiti.

Le parti si sono impegnate a portare al tavolo dell’organismo interprofessionale di filiera- l’OICB- il tema perché lo assuma ad argomento di confronto e dibattito da portare nelle sedi istituzionali proprie. Angelotti al termine dell’incontro ha ribadito che “Considerata la permanente crisi del settore caratterizzata da una crescente disaffezione al prodotto con  minori introiti e più difficoltà economiche è necessario un tavolo di confronto che metta insieme la filiera e individui soluzioni capaci di riportare valore nelle attività. Questo anche alla luce della proposta di modifica al Regolamento 1069/2009 che l’Unione Europea ha allo studio: una proposta che se andasse avanti significherebbe un notevole aggravio di costi per tutti gli operatori.”