Non si può vietare l’esposizione delle carni in macelleria
Il Tar della Campania, anche a seguito delle proteste delle associazioni di categoria e della presa di posizione della Confesercenti Campania, ha sospeso l’ordinanza emanata alcuni giorni fa dal Comune di Napoli, in previsione della Pasqua, di divieto di esposizione di agnelli e capretti interi o in quarti nelle macellerie.
Confesercenti aveva immediatamente preso posizione sostenendo che la delibera del Comune di Napoli faceva riferimento esclusivamente a questioni etiche e morali che in quanto tali erano discutibili e di parte, non avendo nulla a che fare con la sicurezza igienico sanitaria della corretta lavorazione e conservazioni delle carni. E senza peraltro indicare il motivo di un ordinanza urgente generalmente fondato sul danno irreparabile che sarebbe derivato ai cittadini.
L’ordinanza inoltre non citava a fondamento della decisione adottata norme di legge specifiche.
I Giudici del Tar hanno quindi accolto il ricorso, e le proteste degli operatori delle macellerie cittadine hanno trovato il giusto riconoscimento.
“Quello che si può dire è che in base alla normativa vigente – ha ribadito il Presidente Assomacellai-FIESA, Gianpaolo Angelotti – e agli stessi regolamenti comunitari va salvaguardata la corretta esposizione e conservazione dei prodotti alimentari a base di carne. Le motivazioni addotte dall’amministrazione comunale di Napoli erano prive di fondamento laddove omettono le norme di riferimento e violavano la libertà di impresa costituzionalmente garantita, arrecando un grave e irreparabile danno alle attività economiche interessate, cioè le macellerie. Auspichiamo che il pronunciamento sia confermato anche in sede di discussione il prossimo 24 aprile e rinnoviamo l’invito al sindaco De Magistris a ritirare questa immotivata ordinanza”