Pasqua in Lombardia
A Bormio (Sondrio) l’antichissima tradizione dei “Pasquali” affonda le sue radici in tempi lontanissimi: si ritiene addirittura che sia nata da un rituale arcaico che si celebrava nel bormiese quando la valle era popolata da gente pagana dedita all’allevamento e all’agricoltura, questi popoli compivano un vero e proprio sacrificio dell’agnello, che prima veniva adornato (perché fosse più gradito a Dio), e poi veniva consumato tutti insieme.
La prima testimonianza scritta risale al 1606 e i manoscritti riportano che, tra le incombenze a cui avrebbe dovuto provvedere il parroco, vi era quella di preparare e cucinare l’agnello da distribuire nella piazza il giorno di Pasqua. Questa usanza andò avanti fino alla fine dell’ottocento quanto si affiancò a questa tradizione l’usanza di benedire un agnello vivo e addobbato con dei fiocchi.
Da qui nacque successivamente la gara tra i reparti per adornare il meglio possibile il proprio agnello. Si cominciò ad adagiare gli agnelli su delle portantine di muschio addobbate e da lì si arrivò ai “Pasquali” così come oggi li conosciamo.
Sapori di Pasqua: Come antipasto una “Torta salata di Pasqua”, farcita con asparagi e prosciutto (o pollo come variante), accompagnata da una insalata con alici. Come primo piatto la “Polenta” e, a seguire, formaggini di capra. Si finisce con una “Focaccia dolce”.
Pasqua nelle Marche
A Urbania (Pesaro) abbiamo come protagonista l’uovo con un gioco ispirato ad antiche usanze contadine: il “Punta e cul”.
I concorrenti devono riuscire a non rompere un uovo sodo sbattendolo contro l’uovo sodo dell’avversario, dal lato superiore (punta) e dal lato inferiore (cul).
Centinaia di uova sode vengono disposte a forma di serpente in due punti della Città: la Piazza Centrale di Urbania e il Santuario di Battaglia (a 3 chilometri di distanza dal centro), poi, con una conta tra i concorrenti, viene scelto il primo giocatore che ha l’onore di scegliere tra il primo e l’ultimo uovo della fila quello che gli sembra più resistente, gli altri concorrenti devono accontentarsi di prendere l’uovo successivo in sequenza. Poi iniziano gli “scontri” diretti tra uova e concorrenti, finché non rimane un solo uovo ancora intero, quello del vincitore.
Sapori di Pasqua: Si inizia con una “Minestra in brodo” per poi continuare con la “Crescia Brusca” e la “Pizza al formaggio con salumi”. Il secondo inizia con “Agnello al forno, allo spiedo o all’arrabbiata”, e si continua con una “Frittata con mentrasto”, “Uova sode” e “Formaggi vari”. Si finisce con la “Pizza pasquale” e “Dolci vari”.
Pasqua in Calabria
Una rappresentazione particolare è quella di Civita, un piccolo borgo incastonato tra le Gole del Raganello, dove le tradizioni della Regione si uniscono a quelle del popolo albanese con danze e canti popolari composti nell’ottocento in Arbresh (arbëreshë). Proprio in occasione della Pasqua in Calabria, il borgo di Civita revoca le Vallje, istituite il martedì di Pasqua del 1467, quando il comandante Skanderberg vinse la sua battaglia contro i turchi. Si tratta di danze popolare in cui i danzatori, vestiti con gli abiti tradizionali, ripercorrono le vie del borgo recitando canti e rapsodie, creando una catena umana con fazzoletti colorati. Nella particolare esibizione i danzatori si stringono tra di loro nel cerchio fino a bloccare qualche passante, e questi, per liberarsi, dovrà offrire qualcosa in cambio.
Sapori di Pasqua: In Calabria si inizia con le “Lagane con sugo di capretto”, si continua con il “Capretto al forno” e “Pollo arrosto” con “Salame” e “Formaggio”. Si finisce con “Pitte con niepita”, dolcetti a forma di mezzaluna fatti con il liquore di niepita (erba simile alla menta), si mangiano sia caldi che freddi.